18 - Vespasiano a Piero de' Medici. Firenze, 19 maggio 1458
Clarissime atque eloquentissime Vir, post recomendatione premissa et cetera.
Il Prinio è finito di miniare, e di tucto hallo miniato molto bene e richamente in modo tale <che> pare ora uno magnificho libro chom'egli è. Attendo ora io a dargli expeditione, a questo e alla terza Decha, e farò si finischano il più presto fia possibile; ma non voglio pechare, in quatro o cinque dì, che gli stiano bene.
Ho facto il chonto chon questo ha miniato il Prinio e ho facto chon quello rispiarmo è istato possibile, più che se avessi aùto a ffare per me propio. Fategli dire i danari di quello ha fatto: hogli fatta una scritta di mia mano di tutto quello siamo rimasti d'achordo. Miniò, già circha un anno, uno Istatio Tebaidos, di che ne resta a essere paghato, che gliene fo richordo in sulla detta scritta di quello rimanemo d'achordo.
Meser Piero seguita l'agiunta della quarta Decha del chontinovo e Meser Marcho le Vite; e di poi saremo alla fine di tutti i libri, per la gratia di Dio. Ad voi mi rachomando.
In Firenze, adì 19 di maggio 1458.
Vespasiano di Filippo cartolajo
[a tergo]
<Clarissi>mo atque eloquen<tissimo> viro Piero di <Chosimo> de' Medici maiori <suo ho>norando.