MACODI

Esplorazione semantica della
«macchina narrativa combinatoria»
de Il castello dei destini incrociati
di Italo Calvino

**La macchina combinatoria de Il castello dei destini incrociati di Italo Calvino**

Il progetto si propone di studiare il funzionamento della «macchina narrativa combinatoria» della prima raccolta de Il castello dei destini incrociati di Italo Calvino.

In particolare, questa visualizzazione fornisce una serie di strumenti per indagare l'uso narrativo delle carte e le loro relazioni combinatorie nelle storie dell'opera.

La riproduzione a sinistra del quadrato magico permette di accedere alle carte a partire dalla loro posizione all'interno della struttura e alle sequenze di carte che formano le varie storie all'interno della raccolta.

Tramite la sezione Strumenti d'accesso è possibile accedere ed esplorare la semantica narrativa della raccolta attraverso le storie, le carte e i significati che queste ultime assumono nel testo.

La sezione Visualizzazione dei dati contiene un network con le relazioni tra le carte e i vari significati associati.

Tramite lo SPARQL endpoint è possibile interrogare la base di conoscenza BACODI.

Nella quarta storia del capitolo Tutte le altre storie, Calvino conclude la sequenza narrativa scrivendo: «[...] battaglie di corpuscoli impalpabili, invasioni, assalti, giostre, vortici... (Spade, Stella, Ori, Spade)» (Calvino 1973, 46). Le prime tre carte sono facilmente intuibili all'interno della sequenza prendendo come punto di riferimento La Stella: per Spade l'autore si riferisce al Sette di Spade posto sopra al trionfo e per Ori al Sette di Denari presente al di sotto.
E per le seconde Spade? La sequenza si spezza: a seguire il Sei di Bastoni.

Alcune ipotesi:

«Le anime non hanno sorte migliore dei corpi» (ivi, 45) Calvino potrebbe riferirsi di nuovo al Dieci di Spade citato precedentemente per rappresentare la «distesa dei corpi squartati in mezzo ai quali s'aggirava il Pontefice» (ivi, 44). In questo modo, l'autore avrebbe creato un parallelismo tra la condizione dei corpi e le anime.
Le carte citate prima della sequenza dubbia sono: il Due di Denari, il Fante di Spade, il Due di Bastoni e la Regina di Spade. Il passaggio espresso da questa sequenza di carte riguarda una contesa (Due di Denari) tra il «Principe delle Opposizioni» (Fante di Spade) e Dio (ivi, 45). Il papa, protagonista della storia, è obbligato a scegliere tra i due sfidanti come possibili governatori del mondo (Due di Bastoni rappresenta sia il «bivio», quindi il momento della necessità della scelta, sia la «Vittoria dell'Uno sull'Altro», quindi l'effettiva scelta del Papa a favore di Dio, vd. Due di Bastoni). La contesa viene interrotta dalla «Dea della Distruzione, che governa il disfarsi e il rifarsi ininterrotto del mondo» (Regina di Spade). Inizia una «guerra senza fine» (ibid.). La storia potrebbe essere interpretata come allegoria della narrazione potenzialmente infinita che Calvino vuole esprimere utilizzando il gioco combinatorio delle carte come mezzo di narrazione. La sequenza spezzata sarebbe di conseguenza voluta ed il Due di Denari esprimerebbe un finale doppio - e aperto - della storia.
La linea vuota a seguire costituirebbe forse una separazione logica all'interno della narrazione che prosegue con una dichiarazione autoriale: «La foresta, il castello, i tarocchi m'hanno portato a questo traguardo: a perdere la mia storia, a confonderla nel pulviscolo delle storie, a liberarmene. Quello che rimane di me è solo l'ostinazione maniaca a completare, a chiudere, a far tornare i conti» (ivi, 46).