21 - Donato Acciaiuoli a Vespasiano. Poppi, 10 luglio 1462

Suscepi, una cum litteris tuis, Philippicas Ciceronis et De primo Bello Punico <et> Historiam Leonardi. Caroli nunc Vitam expecto et Emilium Probum aliosque itidem libros quos superioribus litteris nominavi. Cupio enim hoc meo semestri imperio non solum recte, ut debeo et ut plerique solent, magistratum gerere, sed etiam quod multi vellent, pauci possunt aliquid laude et <me>moria dignum conficere. Sed vereor ne occupationes curie et multa que in dies eveniunt inimica ocio et a litteris aliena, huic mee voluntati adversentur. Enitar tamen id parum temporis, quod mihi a negocijs et ab his molestijs supererit, ad scribendum precipue legendum conferre. Tu vero ne mihi instrumenta desint, pro tua in me benivolentia operam dabis, ut ceteri libri quibus indigeo ad nos quam primum deferantur. Vale.

Puppij, die 10 Julij 1462.

Lettera 21

Pur essendo lettera del codice che raccoglie tutte le missive dell'Acciaiuoli, per la maggior parte autografe, in questa carta non è riconoscibile la mano di Donato.

Donato scrive da Poppi, ove fu Vicario per la Signoria di Firenze nel semestre luglio-dicembre 1462 (cfr. anche vita dell'Acciaiuoli, Vite, p. 613 [II, 48]).

Donato Acciaiuoli

Per Donato cfr. lettera 1.

"Philippicas Ciceronis et De primo Bello Punico <et> Historiam Leonardi"

Donato dichiara di aver già ricevuto le Filippiche di Cicerone, il De primo bello punico di Polibio, tradotto dal Bruni (o anche la III Deca di Livio), e le Storie fiorentine di Leonardo Bruni (di cui lo stesso Donato trarrà un volgarizzamento per incarico di Cosimo de' Medici nel 1473). La biblioteca dell'Acciaiuoli è andata dispersa. Nessuno è identificabile fra i codici dell'Acciaiuoli che pur numerosi si incontrano nelle biblioteche fiorentine.

"Caroli nunc Vitam expecto"

Donato rimane in attesa della Vita di Carlo Magno, composta dallo stesso Acciaiuoli l'anno precedente, dedicata e offerta a re Ludovico XI durante la sua prima ambasceria presso il re francese (Vite, p. 615 [II, 50]).

"Emilium Probum"

Emilio Probo, scrittore di storie, fu autore del De excellentibus ducibus exterarum gentium. Si tratta di un'opera che Vespasiano sta realizzando per la biblioteca della Badia di Fiesole (attuale Ms. CLXXXI, ff. 95-125, coll. 121-122 di Bandini, Bibliotheca, che ha redatto il catalogo dei libri della Badia di Fiesole dopo il loro ingresso in Laurenziana). Cfr. anche il riferimento nella Vita di Cosimo de' Medici (Vite, p. 743 [II, 188, n. 4]).

"semestri imperio"

Il riferimento è al semestre di vicariato a Poppi per la Signoria di Firenze.