35 - Giovanfrancesco Mazinghi a Vespasiano. Antella, 17 giugno 1480
Vespasiano, Ser Lionardo viene costì. Priegovi che voi siate contento di farmi, voi et Lionardo, una fine insino a questo dì, come vi dirà Ser Lionardo. Io vendei i fiorini cinquantotto di Monte et posi la conditione a Francescho Panc<i>atichi et a Guido (come voi sapete, che tutto ho fatto con vostro consentimento) et vendute delle cose qui di casa, come fu quella sorta di panni si venderono, che aparischono vendute per me, et la camera. Di su tutte queste cose n'ho renduto buono conto. Io non voglio averle più a disputare.
E più vi priego che voi faciate di quegli centotrentadua fiorini larghi, che io sono debitore a Jachopo di Francescho del Mazante bechaio et voi mallevadori, che si chiarischa che di detto debito io none sono apartenente a nulla; e di questo vi priego. Et se Lionardo nollo volessi fare, mi farebbe piglare amiratione. Siché fate che lo facia, et io sarò senpre parato a farvi, et all'uno et all'altro, ogni piacere.
Rachomandomi a voi.
In Firenze, adì 11 di marzo 1479.
Giovanfrancescho
[a tergo]
<A>Vespasiano di Filippo all'Antella proprie.