"L'intento che la musica moderna persegue" è "la melodia infinita"... "Si deve nuotare"

Nella musica passata si doveva, invece, danzare.

La musica a ciò necessaria, l'attenersi a determinati equivalenti di tempo e di forza imponeva all'animo dell'ascoltatore una continua riflessione- sul contrapporsi di questa più fresca corrente d'aria, che proveniva dalla riflessione, all'infervorato respiro dell'entusiasmo riposava la magia di ogni buona musica. Richard Wagner volle una specie diversa di movimento... Nuotare, librarsi, non più camminare, danzare ... Forse con questo si è detta la cosa decisiva. La «melodia infinita» vuole appunto rompere ogni simmetria di tempo e di forza, arriva talvolta a schernirla. Dell'imitazione, dalla supremazia di un simile gusto nascerebbe un pericolo per la musica, di cui è del tutto impossibile immaginare uno maggiore - la completa degenerazione del senso ritmico, il caos al posto del ritmo... Il pericolo giunge al colmo quando una tal musica si appoggia sempre più strettamente a un'arte teatrale e mimica del tutto naturalistica, non dominata da alcuna normatività plastica, che vuole l'effetto e null'altro.