Memorie di Adriano, excerpt 2

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mi sembrava che lo spirito greco non ancora spinto sino alle sue conclusioni estreme le premesse del proprio genio: restavano da cogliersi i frutti...

Persino presso i miei selvaggi nemici, i Sarmati, avevo trovato qualche vaso dalla linea pura, uno specchio adorno d'una immagine d'Apollo: i barlumi di Grecia, simili a un pallido sole sulla neve.

Intravvedevo la possibilità di ellenizzare i barbari, di atticizzare Roma, di imporre pian piano al mondo la sola cultura che un giorno si sia affrancata dal mostruoso, dall'informe, dall'inerte, che abbia inventato una definizione del metodo, una teoria della poetica e del bello.

.... Ma per lasciare ai Greci il tempo di continuare l'opera loro, di portarla a compimento, era indispensabile qualche secolo di pace, e gli ozi indisturbati, la libertà moderata che la pace consente.... Promisi a me stesso di vegliare sul dio disarmato.

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Memorie di Adriano, excerpt 2
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