Gli annali, Paolo Bufalini

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quotation

Ma nulla, né gli umani successi, né le larghezze del principe né i sacrifici ai numi, valse a distruggere l'infamante opinione che l'incendio fosse stato comandato. Nerone, allora, per soffocar questa voce, mise avanti come rei dell'incendio gente odiata pei suoi mali costumi, che il volgo chiamava cristiani, e inflisse loro i più raffinati supplizi.

Quel nome essi derivavano da Cristo, che sotto il regno di Tiberio fu mandato a morte dal procuratore Ponzio Pilato. La esecrabile superstizione, domata pel momento, scoppiava però nuovamente poi, non solo in Giudea, sorgente di quel malanno, ma pure in Roma, dove tutte le brutture e le vergogne da ogni parte convergono e vi fanno scuola. Furono arrestati per primi quelli che confessavano la loro fede, poi, su loro indicazione, una folla d'altri, che vennero condannati non tanto per il delitto d'incendio, quanto come odiatori dell'uman genere. Ai morituri furono anche inflitti oltraggi: .... o infissi sulle croci, o arsi a fiammeggiare, dopo il tramonto del sole come torce notturne. I suoi stessi giardini aveva Nerone destinato a codesto spettacolo....

Il quaderno di Paolo Bufalini pag. 105

autore Paolo Bufalini

traduttore Camillo Giussani