Alcimo
Alcimo, tu che nel fiore degli anni
al tuo signore fosti rapito, e ora
sulla via Labicana
ti
sei
copre
erto
avvolto
giaci
da
sottoun velo d'erba leggero,
ricevi, non un traballante masso
di marmo pario, che sarà distrutto
pur esso, e che ad un pugno di cenere
si suole offrire con vana fatica;
ma flessibili bossi ricevi,
fanciullo caro, e ombrosi pampini,
e i prati roridi della rugiada
delle lacrime
mie
: testimonianze
del mio dolore. Perpetuo vivrà
per te questo nostro tributo. E quando
anche per me Làchesi sarà giunta
all'anno estremo, non altrimenti
dovranno riposare le mie ceneri.
(tr. P. B.
Il quaderno di Paolo Bufalini pag. 72
traduttore Paolo Bufalini