Alcimo, tu che nel fior degli annial tuo signor fosti rapito, ed oraora sulla via Labicana ti copreun velo d'erba leggero,ricevi non un traballante massodi marmo pario, a distruzionead essere distruttoanch' pur esso destinatovotato, che a pocaoffertoun mucchioad un pugnodi cenere offreda una vana fatica,ma flessibili bossi e ambrosi pampiniricevi, caro fanciullo; e i prativerdeggianti per la rugiadadelle mie lacrime: testimonianzedel nostro dolore. In perpetuovivrà per te questo nostro tributo,E quando ancheanche per medegli anni al punto estremoLàchesi sarà giunta,non altrimenti io dispongoche riposino anche pure le ceneri mie.
Il quaderno di Paolo Bufalini pag. 64autore Paolo Bufalini