Stavamo tutti al buio. Altri sopiti
d'ignoranza nel sonno; e i sonatori
pagati raddolciro il sonno infame.
Altri vegghianti rapivan gli onori,
la robba, il sangue, o si facean mariti
d'ogni sesso, e schernian le genti grame.
Io accesi un lume: ecco, qual d'api sciame
scoverti, la fautrice tolta notte
sopra me a vendicar ladri e gelosi,
e qui le paghe, e i brutti sonnacchiosi
del bestial sonno le gioie interrotte:
le pecore co' lupi fur d'accordo
contra i can valorosi;
poi restar preda di lor ventre ingordo.
autore Tommaso Campanella