La monaca di Monza (da Fermo e Lucia), Alessandro Manzoni

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quotation

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Geltrude... desta per forza, non ancora ben certa di vegliare, assalita ad un punto dalle memorie del giorno trascorso, dal pensiero di ciò che si doveva fare in quello che cominciava, e dal cinguettio della governante, stava cogli occhi socchiusi ed intenti come trasognata: quel destarsi era per la sua mente come il dubbio barlume di un mattino tempestoso, quando un leggero diradamento nelle tenebre appena annunzia che il sole è sull'orizzonte, e a chi guarda più attentamente il sole stesso appare come un disco bianco e leggiero sospeso dietro le nuvole trasparenti.

... ma quando dalle parole della governante

l'immagine del Marchesino in collera passò nella mente di Geltrude, tutti i pensieri onde questa era affollata, si levarono a volo come uno stromo di passere alla vista d'uno spauracchio.

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V'ha due modi di scendere il pendio della sventura: l'uno è di capitombolare d'un ad un tratto nel precipizio, l'altro d'andarvi come a saltelloni in più riprese: in questo secondo caso, ogni fermata è una specie di riposo; e l'intervallo che passa tra una caduta e l'altra è talvolta tutto occupato dalla speranza.

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Il quaderno di Paolo Bufalini pag. 84

estratto da La monaca di Monza (da Fermo e Lucia)

autore Alessandro Manzoni