Rime nuove, Funere mersit acerbo, 1–14, Giosuè Carducci

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Funere mersit acerbo O tu che dormi là su la fiorita Collina tòsca, e ti sta il padre accanto; Non hai tra l'erbe del sepolcro udita Pur ora una gentil voce di pianto? È il fanciulletto mio, che a la romita Tua porta batte: ei che nel grande e santo Nome te rinnovava, anch'ei la vita Fugge, o fratel, che a te fu amara tanto. Ahi no! Giocava per le pinte aiole, E arriso pur di visïon leggiadre L'ombra lo avvolse, ed a le fredde e sole Vostre rive lo spinse. Oh, giù ne adre Sedi accoglilo tu, ché al dolce sole Ei volge il capo, ed a chiamar la madre.

Il quaderno di Paolo Bufalini pag. 81

estratto da Rime nuove

autore Giosuè Carducci