quotation
Settembrini: — Lei vuol dire che il precoce
e ripetuto contatto con la morte comprometta
la nostra psiche di un elemento sensibile,
suscettibile di fronte alla crudezza
della spensierata vita mondana,
diciamo addirittura di fronte al suo cinismo.
l'unico modo sano, nobile, voglio qui
aggiungere espressamente! religioso, di considerare
la morte è di concepirla e sentirla come parte
integrante, come complemento, come sacra condizione
della vita, ma non (cosa che sarebbe
il contrario di sano, nobile, ragionevole e
religioso) di scinderla in qualche modo
spiritualmente dalla vita, di porla in
contrasto, di farne cosa ripugnante
ad essa. Gli antichi ornavano i loro
sarcofaghi con simboli della vita e della
procreazione, perfino con simboli osceni.
Il sacro per il senso religioso antico
era spesse volte tutt'uno con l'osceno.
... La morte è degna di rispetto
come culla della vita, come grembo
materno del rinnovamento. Vista
separatamente dalla vita, essa diventa
fantasma, maschera, ed anche
qualcosa di peggio.
Poiché la morte come potenza
spirituale indipendente, è una
potenza la cui forza dissoluta
d'attrazione è indubbiamente
molto grande ma il simpatizzare
con la quale è, altrettanto indubbia
mente, la più spaventosa aberrazione
dello spirito umano.